Page 61 - La cima di Tifata
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 quota di sicurezza ed inizia la sua fantasia. Il RO 41 non era un velivolo facilissimo. Finisce con il Peppo in tragica vite.
Il sospiro di sollievo di tutti noi quando abbia- mo visto la bianca seta del paracadute disten- dersi e portare al suolo il Peppo vivente, ma non "cacciatore".
Era ovvio che quei "manici" straordinari facessero scuola.
Tutti i reparti da caccia dell'allora "Regia" erano permeati di quello spirito e gli aeroplani più ri- spondenti a quella spericolata, ardimentosa inter- pretazione del volo erano i "CR 32" ed i "CR 42". Erano i velivoli della "scuola di specialità caccia" il CR 30 e 32, da tutti fatta a Capua, invece io, per- chè l'Accademia, come dice Ezio Monti, la facevo per corrispondenza, unico a Castiglione del Lago alla scuola di quelli di complemento.
Così ho rimediato altri compagni di corso fra cui voglio qui ricordare Nunzio De Praia, volatore della "lieta audacia" fino al giorno in cui, tanti an- ,ni dopo, sulla pista di Grosseto la distanza fra il suolo e la deriva del suo F 86 in volo rovescio non gli consentì la rimessa.
La scuola caccia si faceva solo con quei velivoli. I monoplani, ilorostallieleautorotazioni liabbia-
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