Page 83 - La cima di Tifata
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 (grossi non per tonnellaggio, ma per capacità pro- fessionale) che hanno di lui conservato un bellissi- mo ricordo e mi dicono: "Desidererei molto in- contrare il Comandante Giudice che non ho mai dimenticato"; e siccome i nomi è sempre meglio farli ricordo fra questi piloti: Franco Bonazzi, det- to "Gas6sa", collaudatore in Macchi, il 'Jack" Za- nazzo, pilota della "lieta audacia vagabonda", pat- tuglia acrobatica, collaudatore, istruttore militare in Dubai, ed il destinatario di questa lettera, Ales- sandro Ghisleni detto "la Callas" collaudatore in Siai; uno dei pochi che in presentazione evoluisca le macchine a bassa velocità.
Se tu Eber per caso mi leggerai trasmetti il mio ri- cordo alla "Leona" la tua consorte, non perchè sia tua moglie (povera donna) ma perchè è la figlia del Capitano pilota Giuseppe Motta, uno degli assi del reparto alta velocità, caduto a Desenzano il 22 agosto 1929 con l'idrocorsa M 67 con cui pochi giorni prima aveva volato a 561 Km/h.
"La cima di Entrelor" è il titolo di un libro di ricor- di scritto da Renato Chabod, un asso dell'alpini- smo anni '30, ed anche, più tardi, Presidente del Club Alpino Italiano: "Non ho mai salito la cima di Entrelor e sto pensando malinconicamente che non potrò mai più salirla.Non si tratta certo di una gran-
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