Page 23 - La cima di Tifata
P. 23
1986IL FATTO
ei siamo radunati. Dapprima a Roma. Casa dell'aviatore.
Il capo dello Stato Maggiore dell'Aeronautica
(maggio 1986)manda a dire che la sua presenza (al cocktail di ricorrenza) non è possibile per forza maggiore. D'accordo.
Ma dove non sono affatto d'accordo è sulla modalità!
Con amichevole franchezza le posso dire che Lei, Generale, ha perso una buona occasione. Ammesso che la "cerimonia su base aerea" di cui parlavamo prima non fosse possibile, per Lei era semplicecosaricevereicomponenti del"Rexalti- tudinis" nel Suo ufficio.
Non so se sia sempre quello dove sono stato rice- vuto dai miei vecchi comandanti: Remondino, Fanali, Lucertini e da Ciarlo, non da Sandrino Mettimano perchè non potevo farmi ricevere da un "pingue" del Turbine, credo di sì. Lei lì ci dove- va ricevere per salutare il corso più decorato, quat- trocento otto decorazioni al valore, della Storia dell'Accademia Aeronautica. Attraverso il Suo ge- sto l'Aeronautica, che Lei rappresenta e riassume, avrebbe simbolicamente stretto la mano, davanti alla Bandiera, a Livio Bassi, Giorgio Savoia, Mario d'Amico, Alfredo Fusco, Giuliano Gioia, meda-
17